Era notte, in cielo una falce di luna splendeva argentea, il cielo era macchiato di stelle.
Isabella era uscita sulle mura della cittadella e osservava con espressione assente il panorama.
Hollow Bastion era stato costruito su una sporgenza di roccia, che si sarebbe potuta definire una scogliera, poiché precipitava a picco sul mare, ma la conformazione della roccia non aveva nulla di naturale – se Isabella avesse dovuto definire la natura di quella scogliera, avrebbe pensato che fosse ciò che rimaneva dopo che un pezzo di terra, e uno piuttosto grosso per estensione e profondità, fosse stato asportato dalla sua sede e in seguito la ferita era stata riempita con l’acqua del mare.
“Un tempo qui c’erano una città chiamata Venezia e le città e i villaggi che le erano prossimi. La regione veniva chiamata Triveneto e si estendeva dal delta di un fiume chiamato Po alle Alpi.”
Isabella trasalì. Al suo fianco c’era Michael. Non lo aveva sentito arrivare.
“Venezia era una città molto potente. Era governata da un Doge e da un Consiglio composto dai Savi, che a loro volta provenivano da una Scuola, chiamata la Scuola degli Alchimisti. Sì, è proprio come immagini tu. Il Doge e i suoi Consiglieri erano Alchimisti, tra i più anziani e potenti della Scuola. Il Doge veniva eletto da un’assemblea di tredici membri, i Magister, i cui membri erano a loro volta eletti tra i più meritevoli all’interno dell’assemblea dei Savi dai Savi stessi. Era una casta chiusa. L’Alchimia di Venezia non era pari a quella di nessun’altra città italiana, anche se sia in Germania che in Inghilterra e Francia lo studio di questa disciplina era molto avanzato, pari a quello di Venezia. I Doge non erano immuni dalla sete di potere e scevri di mire espansionistiche e il territorio controllato da Venezia si allargò ben presto alle città di Padova, Verona, Trieste e Ferrara. Gli eventi di cui parlo ebbero luogo centocinquanta anni fa, poi, nessuno sa bene come o quando, comparvero i Ghoul… e i Veneziani, che avevano sviluppato una tecnologia del volo, le cui meccaniche erano il segreto più gelosamente custodito dagli Alchimisti, decisero di sollevare nel cielo l’intero territorio del Triveneto. Questo avvenne più o meno cento anni fa. Per cinquant’anni lasciarono aperto il passaggio per Ciel Citadel. Questo avveniva tramite due portali, la Porta del Cielo e la Porta della Terra. La Porta del Cielo è, molto probabilmente, quella che avete attraversato voi per giungere qui. La Porta della Terra era ospitata nel complesso di rovine dove vi abbiamo trovati. Cinquant’anni fa il collegamento divenne a senso unico: la Porta della Terra poteva essere attraversata solo dalla parte di Porta del Cielo. Per qualche tempo ci fu un flusso costante di esiliati, per questo le città a quel tempo più potenti dopo Venezia e cioè Torino, Milano e Bologna, decisero di costruire la Fortezza. Poi ogni comunicazione con Ciel Citadel s’interruppe, Porta della Terra divenne un complesso di rovine infestate da Ghoul; le varie città ritirarono i contingenti di truppe dalla Fortezza e la gestione passò nelle mani dell’Accademia degli Illuminati, un istituto per le ricerche alchemiche fondato a Torino da un”illustre famiglia di studiosi che riuscì a farne un organismo di portata internazionale.”
Michael notò l’espressione smarrita sul volto di Isabella e tacque.
“Perdonami. Niente di tutto questo vi viene insegnato da dove vieni tu, eh?”
Isabella scosse la testa.
“Hai delle domande?”
“I Ghoul non passano dalle Porte?”
“Ci sono i Ghoul su Ciel Citadel?”
“No… È la prima volta che… Perché adesso lo chiamate Hollow Bastion?”
“Perché l’inglese è diventato la lingua internazionale che si parla un po’ ovunque. Non sono molte le persone che conoscono e parlano correntemente l’italiano. Gli italiani stessi hanno smesso di usare la loro lingua. Io la conosco perché ho studiato l’Alchimia ed è indispensabile per leggere i documenti antichi custoditi nelle Accademie d’Italia. Il mio accento a te parrà strano, vero?”
“Un po’…”
“Fa freddo. Rientriamo?”
Isabella lanciò un’occhiata al conglomerato di abitazioni nel cortile interno della fortezza. Tra quelle, l’unica ad avere ancora le finestre illuminate era quella in cui erano ospitati. Suo padre era morto nel pomeriggio e ora la gente del paese gli stava facendo la veglia funebre. Non aveva voglia di tornare in quella casa.
“Non c’è una locanda, dove possiamo alloggiare per la notte?”
“Non vuoi tornare da tuo padre?”
Isabella chinò il capo.
“Alla guarnigione forse è rimasta qualche stanza vuota. È da molto tempo che qui viene lasciato solo un piccolo contingente di uomini, a rotazione biennale.”
Scesero dalle mura e si diressero a un’ampia costruzione a un piano a fianco del massiccio cancello di ferro che impediva l’accesso ai Ghoul.
Isabella notò che nel ferro del cancello era inciso un cerchio alchemico.
“È una barriera di protezione” spiegò Michael. “Lo sai cosa sono i Ghoul, Isabelle?”
Scosse la testa.
“Ti sembrerà strano, detto da me che sono un alchimista e uno scienziato, ma i Ghoul sono le anime dei morti, che tornano in questo mondo dannate e difformi. C’è una corrente vitale che scorre all’interno del pianeta. Questa corrente è ciò a cui le anime ritornano, per rinascere a nuova vita… Ma la corrente è inquinata e le anime non riescono a rigenerarsi, per questo tornano in vita con le sembianze dei Ghoul. Non sappiamo cosa abbia inquinato la corrente. Sappiamo solo che il flusso di morte e rinascita delle anime si è fermato tra i cento e i centocinquanta anni fa.”
Isabella impallidì e si portò una mano alla bocca.
“Ma se è così…”
Michael le posò una mano su una spalla.
“Non pensarci ora. Domani partiamo alla volta di Brescia. Cerca di riposare.”
Michael scambiò alcune parole con la sentinella notturna e lui disse al compagno di mostrare agli ospiti la loro camera, una stanza con due letti, una scrivania, una sedia e una cassapanca ai piedi di ciascun letto, illuminata a gas come tutte le costruzioni della fortezza.
Isabella si addormentò dopo essersi rivoltata per un poco nel letto.
Michael, affiancata la sedia alla finestra, vegliò tutta la notte.
Durante il viaggio verso Brescia, Michael parla a Isabella…?
- Del Governo Mondiale, dell’Esercito e di Asgard City. (25%)
- Della missione di suo padre a Ciel Citadel. (50%)
- Della natura del Mondo. (25%)
Questo è il primo episodio del seguito di La figlia dell’Alchimista, che ho intitolato Cronache della Terra. Il progetto comprende anche Cronache del Cielo e Cronache della Torre Eterna. Riuscirò a scrivere tutta la serie? Chissà! Restate sintonizzati e non dimenticate di lasciare i vostri commenti!
In bocca al lupo per la prosecuzione di questa seri! Vedo che hai grandi progetti. Trovo molto interessante in modo in cui hai creato i due “livelli” tra i mondi.
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“Seri” ovviamente è “serie”, scusa.
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Grazie, Romina. Spero di non incasinarmi da sola con questa storia dei mondi.
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