Cronache della Terra – Episodio 3

Il treno si fermò sotto le arcate di ferro e vetro della Stazione Centrale di Milano. Isabella seguì Michael lungo il binario, tra la fiumana di passeggeri che salivano e scendevano e nella hall della stazione, affollata a qualsiasi ora del giorno e della notte.
“Il treno per Parigi parte alle tre di questo pomeriggio” disse Michael. “Abbiamo il tempo di mangiare un boccone e di visitare la Galleria e il Duomo.”
Presero un filobus per Piazza Duomo e, dopo aver pranzato in un piccolo caffè d’angolo, uscirono sulla piazza. Qui, mentre Isabella osservava incantata le guglie del Duomo, furono raggiunti da una coppia di adolescenti, che potevano avere quattordici o quindici anni. La ragazza era minuta e snella, i lunghi capelli castani trattenuti da una deliziosa cuffietta di pizzo che s’intonava con l’elegante abito blu notte. Il ragazzo, castano anche lui, sfoggiava un taglio alla moda. Era più alto e aveva spalle più larghe. Anche lui vestiva elegante, secondo la moda del tempo.
Fratello e sorella condividevano i lineamenti delicati del volto e gli occhi, di colore diverso, uno verde e uno blu.
“Pensavo che vi avrei incontrati a Parigi” disse Michael, in Inglese.
“Alice aveva nostalgia di casa, così siamo venuti a trovare la famiglia. Ci siamo fermati per qualche giorno alla tenuta sul lago di Como, poi siamo rientrati in appartamento a Milano. Volevamo fare un po’ di shopping prima di tornare a Parigi. Che coincidenza, incontrarci qui, per caso!”
“Chi è la ragazza?” chiese Alice.
“Non usare quel tono equivoco!” si lamentò Michael. “Così mi fai sembrare un pervertito!”
Quelle battute se l’erano scambiate nella loro lingua, che Isabella non comprendeva.
Michael le posò una mano su una spalla.
“Lei è Isabelle von Hohenheim” disse, in Italiano.
Isabella gli scoccò uno sguardo interrogativo.
“È il nome della tua famiglia” le spiegò Michael.
“Quel Hohenheim?” proruppe il ragazzo, passando all’Italiano. “È sua figlia?”
“Isabelle, loro sono Alberto e Alice Tiziano. Sono originari di Milano. Puoi parlare in Italiano con loro, finché non impari l’Inglese. Sono giovani, ma sono già Alchimisti dell’Esercito. Ti aiuteranno a preparare l’esame. Hanno molto talento.”
“Così è questa la recluta che volevi affidarci?” chiese Alberto.
Isabella ebbe un moto di timidezza e si nascose dietro Michael.
Era ovvio che i gemelli provenissero da una famiglia benestante. Erano così eleganti e avevano un così bel portamento! Lei al confronto sembrava una contadina e poi indossava gli abiti che si era messa per il viaggio, rozzi di fattura e sgualciti.
“Quanti anni hai?” le chiese Alice, con gentilezza.
“Undici.”
Alberto guardò la sorella.
“Questa ragazza ha bisogno di farsi un bel bagno e un guardaroba nuovo.”
Alice annuì.
“Niente in contrario se la portiamo alla tenuta con noi, tenente?” chiese a Michael.
“L’affido alle vostre cure. Io devo proseguire per Parigi.”
Isabella si afferrò alla giacca di Michael.
“Dai, non sei più una bambina. Ti troverai bene con i gemelli.”

Presso la tenuta sul lago di Como Isabella imparerà…

  • A forgiare il proprio catalizzatore alchemico. (83%)
  • Nuove nozioni sull’Alchimia della Terra. (0%)
  • Nuove nozioni sulla struttura del Mondo. (17%)

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