Io, scrittrice

Disclaimer: post lungo, ma lungo lungo.

Dopo averci riflettuto un po’ su, ho deciso di rispondere al post di Daniele Imperi su Penna Blu.
Una piccola premessa: più che una scrittrice, mi sento una storyteller, una cantastorie.
Il richiamo che ho sempre sentito, da che mi ricordi, e che sento tuttora, è verso le storie. Mi piace inventare storie. L’ho sempre fatto, fin da piccolissima; con le bambole, con i disegni, con i LEGO.
La scrittura è venuta dopo, molto più tardi. È vero, io creo con lettere, parole, frasi, segni di interpunzione, perché non ho mai imparato a disegnare in modo decente e quindi non posso creare con il tratto, le forme e i colori; insomma, non otterrei lo stesso risultato.
Nel creare con le parole si prova una certa soddisfazione: l’immagine è immediata, è tutto lì, davanti agli occhi; la scrittura no, richiede concentrazione, immedesimazione, una mente aperta e immaginativa. Tuttavia provo una certa invidia per chi sa disegnare perché a me fumetti e cartoni animati piacciono (ancora) tantissimo.
La scrittura è il mezzo che uso io per infondere la vita ai miei mondi e ai miei personaggi, ma non è l’unico mezzo per raccontare storie: prima c’era la parola, il canto accompagnato dalla musica; ora ci sono i fumetti, i cartoni animati, i film, i videogiochi; la scrittura è solo uno dei molti modi per raccontare storie. Sono scrittrice? Sì, ma solo in qualità di artigiana della parola.
Daniele elenca quindi alcune azioni, una sorta di test, per riconoscersi scrittore. Li riporto qui sotto. Segue un breve commento, il mio punto di vista sulle azioni elencate da Daniele.

  • Leggi più degli altri.
  • Leggi meglio.
  • Sei un osservatore.
  • Sei un pensatore.
  • Rifletti su tutto.
  • Sei curioso.
  • Poni domande.
  • Non ti accontenti.
  • Ti vedi diverso dagli altri.
  • Hai sensibilità che altri non dimostrano.
  • Trovi mille difetti nei film che vedi.
  • Sogni a occhi aperti.
  • Vivresti in almeno uno dei mondi che hai creato.
  • Uccidi i tuoi reali nemici in qualche tua storia.

Leggo più degli altri? Mah, non saprei. Sono figlia di insegnanti. Mio zio è un insegnante. Gli amici dei miei genitori sono insegnanti. La mia migliore amica delle elementari è figlia di una maestra.
In casa ho sempre visto maneggiar libri e nelle case degli amici che frequento, ci sono librerie zeppe di libri e libri sui tavoli e sui comodini e sui braccioli del divano o della poltrona, con un segnalibro in mezzo. Quanto a letture, non credo di poter battere mio padre e forse nemmeno la figlia quattordicenne di un caro amico di famiglia, voracissima di libri e con più tempo di me per godersi il piacere della lettura. Leggo tanto, questo sì. Ma più degli altri? Dipende dal metro di paragone.
Leggo meglio? Penso che chiunque legga molto, legga bene ed è probabile che legga buoni libri.
Se per leggere meglio s’intende non leggere libri spazzatura, sì, scelgo le mie letture con cura; ma le mie cantonate le ho prese anch’io e in ogni caso la cantonata è sempre dietro l’angolo e ci può cascare anche un bravo lettore. Se invece parliamo di abilità, beh, quella di leggere è basilare, per chiunque lavori con la parola, non solo scritta. Alcune delle più belle pubblicità del Mulino Bianco sono in realtà re-telling di fiabe e libri (a me è rimasta impressa quella di Alice in Wonderland).
Sono un’osservatrice, sì. Sono molto brava a intuire il carattere delle persone. Per scherzo, con mamma, mi piace dire che, molto probabilmente, nella mia vita passata ero una strega (mi piacciono i gatti, provo un certo piacere nel far bollire le erbe per fare le tisane, ho una paura atavica del fuoco). Saper osservare è una dote fondamentale per uno scrittore; ma anche per il pittore, lo scultore, il fotografo.
Sono una pensatrice, rifletto su tutto, sono curiosa, pongo domande, ma anche queste caratteristiche non sono esclusivo appannaggio dello scrittore. Ci sono stati grandi pensatori anche in campo scientifico, medico, tecnologico, artistico, filosofico, storico.
Gli studi di Marie Curie, Niels Bohr, Albert Einstein, ci hanno permesso di scoprire la struttura dell’atomo. Quelli di Charles Babbage, Alan Turing, Konrad Zuse, di inventare il computer.Se mi vedo diversa dagli altri? Quando ero adolescente mi piaceva considerarmi migliore. In realtà non è così. Ho solo una consapevolezza più piena della realtà che mi circonda, che viene in gran parte dai miei studi e dalle mie letture. È una questione di formazione e non vedo perché dovrei sentirmi diversa da altri che, come me, hanno ricevuto una formazione umanistica e leggono molto.
Non vedo perché dovrei sentirmi migliore. È la cultura a rendere migliori le persone e la cultura dovrebbe essere accessibili a tutti. Se farsi una cultura oppure no, è questione di volontà e costanza.
Ho una sensibilità molto acuta verso le cose del mondo e le persone, ma possedere questo tipo di sensibilità ha un rovescio della medaglia: chi sente di più, soffre di più. La nevrosi e la depressione sono sempre dietro l’angolo.
Trovi mille difetti nei film che vedi. 😀 In realtà, no. A meno che il film non sia proprio brutto. 😛
Se mi piacerebbe vivere in uno dei mondi di mia invenzione? No, preferisco il mondo reale.Quelli che creo io sarebbero troppo spaventosi per viverci dentro! ù_ù
Non ho bisogno di uccidere i miei nemici reali nelle storie. Nei videogiochi posso ucciderne a bizzeffe! *risata diabolica*

  • Scrivere ti rilassa.
  • Scrivere ti soddisfa.
  • Scrivere ti fa sentire superiore.
  • Scrivere ti rende diverso e ne sei felice.
  • Scrivere ti rende anche incompreso.
  • Scrivere ti fa sognare.
  • Scrivere ti fa realizzare i tuoi sogni impossibili.
  • Scrivere ti fa viaggiare altrove.
  • Scrivere combatte la tua solitudine.
  • Scrivere ti fa rifugiare quando tutto attorno a te è caos.
  • Scrivere ti fa creare mondi migliori del tuo.
  • Scrivere è qualcosa che devi fare.

Scrivere mi rilassa, ma non sempre. Mi soddisfa? Insomma… Sono un’eterna insoddisfatta. No, non mi fa sentire superiore. Quello del sentirsi superiori è un inganno della propria vanità.
L’ho già detto, non mi piace essere diversa; ne ho piene le scatole di essere “quella strana”.
Non ci si guadagna niente a sbattere in faccia alle persone la propria diversità e farlo pure con aria di superiorità, beh, è demenziale! Diversità = Felicità? Sbagliato! Diversità ≭ Felicità.
Scrivere non mi rende diversa, non mi rende migliore; è solo un mezzo per comunicare.
Mi considero una persona normale, con un’intelligenza vivace e tanta voglia di imparare. Tutto qui.
A rendermi felice è imparare cose nuove e condividerle con chi ha voglia di ascoltare.
Ah, l’essere incompreso! Come ne soffrivo, da adolescente! Ma tutti gli adolescenti sono a loro modo degli incompresi. Chi rimane incompreso anche dopo, vuol dire che non è maturato abbastanza.
La scrittura come rifugio o fuga dalla realtà, creazione di un mondo migliore, per combattere la solitudine, tutto ciò appartiene a una fase della mia adolescenza in cui mi sentivo molto sola.
Ora sono cresciuta e la scrittura è diventata per me un mezzo per comunicare e condividere, anche idee, punti di vista, non solo storie. E poi, mi piace intrattenere le persone con le mie storie.
Sì, scrivere mi fa sognare, mi fa viaggiare altrove, rende possibile l’impossibile.
Non sarei una brava narratrice se non fossi capace di fantasticare, ma… tutti fantasticano.
Alcuni mettono le loro fantasie a frutto, in modi diversi e con mezzi diversi, altri no.
Emergere? Non ho fretta. Ho i miei blog, alcune collaborazioni con altri blogger e scrivo su THe iNCIPITe 20lin.es. Dell’esperienza sul web sto facendo tesoro. Per il momento, sono contenta così.

  • Identità: il blog sarà la tua identità online. Lo è già, se ne possiedi uno.
  • Reputazione: più scriverai e più crescerà la tua autorevolezza.
  • Voce: il blog è la tua voce. Definiscila e diffondila.
  • Connessione: un blog ti connette con lettori e altri scrittori. E con editori, anche.
  • Marketing: un blog è la tua vetrina. Anche se non venderai nulla di concreto, un blog rappresenta sempre uno strumento di marketing.

Ho un blog personale e un Tumblr. Sono co-autrice del blog Word in Progress.
La mia identità me la sto ancora costruendo, giorno per giorno, mattoncino su mattoncino, come con il LEGO. Così come la Voce e la Reputazione, che considero un work in progress cui dedicarsi con pazienza e costanza.
Per quanto riguarda la Connessione, ho i miei lettori fissi, i visitatori occasionali, quelli che capitano sul blog per sbaglio, i twitteri che seguo su Twitter e alcuni amici di Facebook che s’interessano anche alle attività del blog. Tra i twitteri e su G+ c’è WePub che mi segue a sua volta. È un inizio, no?
Sul Marketing… non saprei; al momento è un aspetto che non m’interessa e la pubblicità nei blog mi dà fastidio. I miei blog sono scrupolosamente ad-free, fatta eccezione per i bannerini di altri blog che seguo.

“Esistono soltanto due alternative:

  1. lo scrittore che vuole pubblicare;
  2. lo scrittore che vuole restare anonimo.„

Se aspiro a pubblicare? Certo. Senza fretta.

  1. Che cosa stai facendo per la tua scrittura?
  2. Che cosa stai facendo per essere scrittore?
  3. Chi sa che scrivi?/li>
  4. Dove scrivi?
  5. Quanto scrivi?
  6. Quante storie hai concluso lo scorso 2012?
  7. Quante hai in mente di scriverne quest’anno?
  8. Hai iniziato a scriverne qualcuna? O stai ancora tergiversando?
  9. È in ordine il tuo blog?
  10. Hai un blog, almeno?
  11. Hai mai spedito una tua opera a un editore?
  12. Hai mai vinto un concorso letterario?
  13. Qualcuno ha mai letto le tue storie?

#1 e #2 – Scrivo sui miei blog, su THe iNCIPIT (nickname s3rafina), occasionalmente su 20lin.es (nickname SweetValentina).
Tengo un diario. Strettamente. Personale!
#3 – I miei lettori affezionati, gli amici su G+ e Fb, i follower su Twitter e Tumblr, i blogger che seguo e che mi seguono a loro volta, i lettori occasionali e quelli che capitano per sbaglio sui miei blog, i lettori di THe iNCIPIT e quelli di 20lin.es, la mia famiglia; chissà, forse anche alcune case editrici che perseguito su Twitter, G+, Anobii.
#4 e #5 – Dove scrivo? Ovunque. Su qualsiasi supporto. Quanto scrivo? Temo sia un valore non quantificabile. Scrivo un sacco e scrivo da quando avevo 11 anni. Riuscite a immaginare la mole di quaderni, agende, block notes, diari, taccuini? Il numero di cartelle e la proliferazione di file sul computer? In realtà per comodità sul computer ho creato un’unica cartella scrittura contenente un certo numero di sottocartelle suddivise per argomento di cui tratta la storia, oppure per progetto-anno.
#6 – Quante storie ho concluso nel 2012? In realtà solo una raccolta di racconti e una novella.
#7 – Quante storie ho in mente di scrivere quest’anno? Non lo so ancora. Devo concludere il lavoro di revisione su Piume d’Angelo per il secondo invio alle case editrici. Portare a termine la prima stesura di The Storytellers. Cronache dei Due Mondi (tag Alchimista su questo blog) lo sto pubblicando a puntate qui e su THe iNCIPIT. Riscrivere Spirito di Vendetta e iniziare la prima stesura di Lacrime di Demone. Questi sono i progetti in corso. Ma c’è sempre spazio per qualche ispirazione passeggera. 🙂
#8 – Tergiversare? Mai! Scrivo tutti i giorni, appunti sparsi, anche solo il diario personale.
#9 e #10 – Mi prendo molta cura dei miei blog.#11 – Due anni fa ho spedito a quattro editori la prima stesura di Piume d’Angelo. Mai spedire una prima stesura. Mai! Comunque, ricevere le lettere di risposta (negativa) è già un inizio, un piccolo passo.
#12 – Ho partecipato al PremioOdissea 2012; mi sono iscritta al Trofeo RiLL e al Premio Italo Calvino. Odissea non l’ho vinto. RiLL e Premio Italo Calvino sono in corso. No, comunque non ho ancora vinto un concorso letterario; ma a me interessa di più la scheda tecnica, ad essere sincera.
#13 – Se qualcuno ha mai letto le mie storie? Mah, penso di sì. I commenti sul blog ci sono, anche alle mie storie su THe iNCIPIT. La mia famiglia legge le storie che non metto sul web, quelle da mandare alle case editrici (il famigerato romanzo nel cassetto).
“Definisci la tua figura di scrittore. Scrivi i punti salienti della tua personalità come scrittore.„
Come dicevo, mi considero una storyteller, una cantastorie e un’artigiana della parola. Scrivo per divertirmi e per divertire. Non escludo scritture più impegnate e/o socialmente utili, in futuro.
Ho ancora voglia di giocare con le parole e tanto da imparare, da sperimentare.
La mia personalità? Sono una persona seria, riservata, gentile, umile, caparbia, determinata.
Mi piace ascoltare. Non impongo la mia parola. Ho un approccio aperto allo scambio di idee.
Sono morigerata. Non bevo alcol, mi fa schifo. Per cui non invitatemi al bar. Mi fareste un dispetto.
Sono un po’ matta perché parlo con i miei personaggi, non a voce alta eh, e non in pubblico. Non sono così fuori di testa.
Mi piace discutere di libri e scrittura (e anime, manga, videogiochi e informatica) davanti a una tazza di tè e a una cupcake, in una pasticceria dove non ci sia la radio sparata a tutto volume; ma so che non si può avere tutto dalla vita.
L’ho già detto che mi piacciono i gatti?

14 pensieri riguardo “Io, scrittrice

  1. Hai parlato con tanta sincerità. Ci sono frasi che rendono proprio l'idea di come sei tipo “Per scherzo, con mamma, mi piace dire che”, ma anche “Quello del sentirsi superiori è un inganno della propria vanità.
    L'ho già detto, non mi piace essere diversa; ne ho piene le scatole di essere “quella strana””. Ce ne sarebbero altre, ho messo quelle che più mi hanno colpita 🙂

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  2. Lo so. Ho letto il tuo post. Pian pianino, con i miei tempi, ho in programma di leggere tutti i post segnalati da Daniele nel post dove ha raccolto le adesioni.
    Non sono meravigliosi i LEGO? Ho conservato i miei. Prima o poi mi piacerebbe trovare un angolino della casa per ricostruire la città.

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  3. Grazie, Marcella. Ho sempre considerato l'umiltà un valore fondamentale da coltivare come scrittrice e come intellettuale. Tra le figure di insegnanti che mi sono rimaste più impresse, ci sono quelle persone che non hanno mai imposto il loro punto di vista e non si sono mai rivolti a noi studenti con boria e superiorità. È il tipo di persona che vorrei diventare.

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  4. Bellissimo post! Ogni poche righe trovavo qualcosa che avrei voluto sottoscrivere a pieno! Ma il commento sarebbe più lungo del post, quindi ti dico solo che ti auguro di continuare a essere una brava raccontastorie!

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