Isabella e Rebekkah si guardarono. Belle annuì.
“Almeno spiegaci per quale motivo unire o separare i due Mondi potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Che genere di catastrofe?”
L’Amministratore si stiracchiò come un gatto e scese dal letto.
“Che scortese, non mi sono presentata! Io mi chiamo Sofia. “Sofia„ è la parola greca per conoscenza, ma lo sapevate già. Sono un costrutto organico-sintetico e sono dotata di autocoscienza, a differenza dei costrutti che avete incontrato in città e che vi hanno portato da me.”
“Rispondi alla domanda!” s’irritò Bek.
Sofia si accigliò.
“Che scortese. Lo sapete da quanto tempo sono qui da sola?”
“Su, su, Sofia, rispondi alla domanda di Rebekkah” intervenne Raphael, serafico.
“Oh, d’accordo! Buh, sapete che non siete affatto divertenti?”
“Sofia” fece di nuovo Raphael, come se si stesse rivolgendo a una bambina capricciosa.
Sofia si accoccolò sul pavimento, afferrò un peluche gigante e se lo strinse al petto.
Isabella pensò che così sembrava davvero una bambina; invece, doveva essere molto antica.
“Il genere di catastrofe che unire o separare i due Mondi potrebbe creare, è la stessa che è avvenuta in passato quando la barriera che separava i due Mondi è crollata: una frattura nel continuum spazio-temporale. A proposito, in questo momento vi trovate all’interno della frattura. Questa città sorge all’interno di un paradosso ed è ciò che permette al paradosso di esistere. All’epoca in cui la città fu costruita, i Creatori pensarono che il modo migliore per non creare nuove fratture fosse ‘congelare’ il paradosso, costruendo un paradox engine che mantenesse stabile il paradosso e, di conseguenza, i due Mondi, incatenati alla frattura, in equilibrio. Il paradox engine è il cuore di questa città, ciò che permette il meccanismo di scambio e purificazione delle anime, alla città di esistere e, per i vostri Mondi, di mantenere lo status quo. O almeno, così era prima che i veneziani chiudessero l’accesso alla città e disturbassero il fragile equilibrio voluto dai Creatori. Raphael vi avrà detto che la città altro non è che un immenso computer. Un calcolatore, Isabella, cara. Una macchina per svolgere calcoli. Oh, sono sicura che hai intuito di cosa si tratta. La città è stata costruita per sorvegliare e regolare il funzionamento del paradox engine. Da quando i veneziani hanno disturbato l’equilibrio, le macchine hanno lavorato alacremente per mantenere in funzione il paradox engine, ma, sarò sincera, sta per cessare le sue funzioni. Vedete, il paradox engine è alimentato dal flusso delle anime tra i vostri mondi, ma, da quando non riceve più energia dalla Terra, ha fatto quel che poteva con le anime provenienti da Gaia – ma l’energia ha cominciato presto a stagnare. Le anime rigettate sono tornate su Gaia sottoforma di Spettri; quelle che alimentano il motore sono rimaste intrappolate in un flusso eterno che però sta lentamente consumando la loro energia. Presto svaniranno. Senza di esse il motore si spegnerà e allora il paradosso esploderà. Nemmeno io ho potuto calcolare le conseguenze. Perciò, scegliete! Avete tre possibilità.”
Bek si torse le mani. Come poteva scegliere il destino di due universi senza nemmeno avere tempo per riflettere?
“Separeremo i due Mondi!” intervenne invece Isabella, decisa. Il suo tono non ammetteva repliche.
Bek emise un gemito strozzato.
“Sei pazza! Almeno discutiamone! Diamoci il tempo di riflettere!”
“Non abbiamo tempo per riflettere. Se il paradox engine smettesse di funzionare, non sapremmo nemmeno a quali conseguenze andremmo incontro! Separeremo i due Mondi! Ho preso la mia decisione!”
“La decisione è presa, dunque” sentenziò Sofia.
“Il mio parere non conta?” protestò Bek.
Sofia scrollò le spalle.
“Perché mi trovo qui, allora?”
“Perché sei l’anima gemella di Isabella e l’unica che può riattivare le Lacrime di Gaia.”
“Lacrime?”
“I collettori di energia… I catalizzatori delle anime.”
“Perché Isabella e… io?”
“Perché siete le ultime discendenti dei Creatori.”
Come reagisce Bek alle rivelazioni di Sofia?
- Non regge allo shock. Entra in coma. Raphael sarà costretto a trovare un metodo alternativo per riattivare le Lacrime di Gaia. (67%)
- Accetta il suo compito e collabora ma prima chiede ulteriori spiegazioni. (0%)
- Si ribella e si rifiuta di collaborare. È persuasa da Raphael a fare la sua parte. (33%)