E qui c’è un post di risposta al precedente. Anche in questo caso, leggete anche i commenti.
Ci sono due domande, che è indispensabile porsi, quando si scrive.
Oggi, il mio vicino di cella Alex Girola si è posto la prima, sul suo blog.
Mi pare allora il caso di provare a pormi la seconda.
Ma andiamo con ordine.
La prima domanda è
perché scrivo?
… e a questa sentirete dare una infinità di risposte.
La maggior parte sono pompose fandonie, di solito pronunciate con un sospiro, assumendo un atteggiamento di generico tormento interiore: i demoni da esorcizzare1, lo scrivere per non impazzire, la necessità di comunicare, l’impossibilità di fare altro per alleviare generiche sofferenze, la convinzione – spesso tragicamente disattesa dai fatti – di avere qualcosa da dire.
Badate, sono tutte risposte perfettamente lecite – che in moltissimi casi siano balle non importa.
Ciò che importa, vedete, è la risposta alla seconda domanda.
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