Il NaNo non è andato per niente liscio, per me, quest’anno. Anche se avevo pianificato tutto per bene durante i mesi di settembre e ottobre, a novembre, quando è stato il momento di scrivere, me ne sono capitate di ogni.
Il primo novembre, giorno di apertura del NaNo e quindi il primo giorno di scrittura, sarei dovuta andare a fare le analisi del sangue al mattino. Quindi sveglia alle sei… E mi è venuto un attacco di vertigini. Molto probabilmente dovuto a uno stiramento del collo, da ricollegare all’estrazione di un dente del giudizio che più che un dente era una zanna.
Quindi, primo giorno: KO. Come fai a scrivere se ti gira intorno… tutto?!
…e così ho inaugurato il trend che poi è perdurato tutto il mese di Novembre, tra visite, accertamenti, controlli. Tutto legato all’estrazione del maledetto dente, che mi ha lasciato una ferita in bocca che deve praticamente ancora chiudersi…
Tempo per scrivere, pochissimo. Nei ritagli di tempo. I ritagli, dei ritagli, dei ritagli.
Inoltre idea geniale, ho pensato bene di scrivere in inglese quest’anno. Quindi ‘na fatica!
Alle 50.000 parole, arrancando faticosamente, ci sono arrivata. Ora mi resta una bozza da rivedere e aggiustare, che è talmente caotica che solo a pensarci mi fa venire il mal di testa.
Tecnicamente, ho vinto. Ma non sono soddisfatta di come è andato il NaNo quest’anno.
Le circostanze erano avverse e molto non è dipeso da me, ma si può fare di meglio.
Pazienza. Ci riprovo l’anno prossimo.